musicista

 

 

Parimenti dimenticato oggi è Antonino Gandolfo (1820-1880). Appartenne a una famiglia di letterati e di artisti (lo zio Giuseppe e il cugino Antonino, furono pittori insigni tra i maggiori dell'Ottocento catanese). Egli studiò col Raimondi a Palermo e dopo, a Napoli sotto la guida di Saverio Mercadante. Compose musica sacra e da camera. Al teatro diede le opere Caterina di Guisa, rappresentata al Comunale di Catania nel 1848 e Maometto II, rappresentata con entusiastico successo al San Carlo di Napoli nel 1859.

Spirito ardentemente liberale, per evitare noie e persecuzioni da parte della polizia borbonica, si rifugiò a Malta dove rimase fino alla liberazione della Sicilia, operata da Garibaldi nel 1860.

Ritornato nella città natale, si dedicò alla composizione e all'insegnamento. Tra la numerosa sua produzione di musica strumentale, si ricorda la « Marcia funebre » appositamente composta per il ritorno delle Ceneri di Bellini a Catania, e la sinfonia « Inaugurazione » scritta in occasione dello scoprimento del monumento dedicato allo scienziato patriota Vincenzo Tedeschi.

           Da: Pastura F. Secoli di musica catanese, pag.135 – Niccolò Giannotta Editore, 1968

 

N.B.: Il Pastura riporta come data di morte il 1880, tuttavia la data corretta è quella del 1888, come è possibile vedere attraverso il certificato di morte del Maestro .

Anche alte date tuttavia sono imprecise. Ci riferiamo in particolare alle date di esecuzione della "Caterina di Guisa" (la data corretta è quella del 1859) e alla rappresentazione napoletana de "Il Sultano" (o "Maometto II") che avvenne il 27 agosto 1854 (vedi)

           

 

VITA SPARTITI