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 Vita e Opere

Scheda riassuntiva  della vita di Antonino Gandolfo Brancaleone  correlata con gli avvenimenti principali dell'epoca (formato PDF)
(con la preziosa collaborazione della Dott.ssa Antonella Morina)

 

 

 

 

 

Nacque a Catania nel 1820. Studiò con il maestro Pappalardo, poi a Palermo con Pietro Raimondi e al Conservatorio di Napoli con Saverio Mercadante. Nel febbraio 1847 presso il Teatro Comunale, in una serata a beneficio della mezzosoprano Caterina Lusignani, che in quella stagione lirica aveva cantato nelle opere Gemma di Vergy di Donizetti, La fidanzata corsa di Pacini, Leonora  di Mercadante e Capuleti e Montecchi di Bellini, venne eseguito anche un duetto del giovane maestro Antonino Gandolfo che si dovette ripetere fra un subisso di applausi.

Nel 1850 il Gandolfo  diventava direttore del teatro "Comunale" di Catania.

Compose gli oratori "La disfatta dregli Assiri" (1850) e "Gerusalemme liberata" (1852), eseguiti durante le feste agatine di mezzagosto.

Celebre al tempo fu la popolare sinfonia "Inaugurazione", scritta  in occasione dello scoprimento del monumento dedicato al patriota Vincenzo Tedeschi.

Il suo primo melodramma Maometto II imperatore dei Turchi a Costantinopoli (un titolo alternativo fu anche Il Sultano) fu rappresentato a Catania nel 1851 e quindi  al San Carlo di Napoli nel 1853 e nel 1854.

Il 12 (o il 13) gennaio 1851 fu eseguita al Teatro Comunale di Catania la cantata Alfonso il saggio e magnanimo, su testo del prof. abate Gioacchino Geremia, nell’ambito di una serata di gala, con teatro illuminato a festa, dedicata al 41° genetliaco del re Ferdinando II.

Nel gennaio 1859 venne incaricato dall’impresario del Comunale di recarsi al Nord Italia per scritturare i cantanti necessari alle rappresentazioni della stagione teatrale in corso, che prevedeva tra le altre anche la prima esecuzione del suo secondo melodramma Caterina di Guisa, composta sul libretto di Felice Romani, che venne successivamente ripresa al Comunale nel marzo 1872.

Sempre 1859, tuttavia, dovette allontanarsi dalla sua città per sfuggire alla polizia borbonica a causa della sua attività di patriota. Riferisce il Pastura: "Spirito ardentemente liberale, per evitare noie e persecuzioni da parte della polizia borbonica si rifugiò a Malta dove rimase fino all'arrivo di Garibaldi in Sicilia". Rientrò poi a Catania con l'arrivo di Garibaldi, nel 1860.

Nel 1862 nel corso dei festeggiamenti in onore della visita a Catania dei principi di Savoia Umberto, Amedeo e Oddone venne eseguita per l’occasione una serenata composta dal Gandolfo  in piazza Principe Umberto (l’attuale Piazza Duca di Genova).
  Nel 1876 compose una "Marcia funebre" eseguita in occasione del rientro in patria della salma di Vincenzo Bellini.

Nel luglio 1886 la stagione dell’Arena Pacini prevedeva una riedizione del Maometto II del Gandolfo, ma il maestro decise di ritirare l’opera …non essendo matura alle prove e non essendosi provveduto all’allestimento scenico… In risposta a tali affermazioni l’impresario e il direttore Giuseppe Pomè risposero all’avviso pubblicato dal Gandolfo con un altro avviso che dichiarava invece che …per la parte musicale l’opera è pronta e furono fatte tutte le prove necessarie delle quali il Gandolfo istesso si dichiarò sempre pienamente soddisfatto. Riguardo all’allestimento scenico l’Impresa non ha nulla trascurato, facendo venire da Messina sfarzoso vestiario in perfetto costume, come lui ha suggerito… L’opera del Gandolfo venne infine sostuita da una replica della Lucia di Lammermoor di Donizetti.

Delle opere La disfatta degli Assiri (1850), Geusalemme liberata (1852) - prima citate - e Angelo Malipieri (rimasta inedita) non sono reperibili gli spartiti.

 

Le notizie riportate sono desunte dalla bibliografia  presente nella sezione Documenti

I disegni nel testo sono opera di Antonino Gandolfo (1841 - 1910)

 

 

Nel 2002, presso il Liceo Musicale di Catania, è stato presentato un concerto dedicato al Compositore in cui il tenore  Filippo Piccolo ha eseguito le seguenti arie:

 

 

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