Ritrasse la moglie in parecchi ritratti di cui ricordiamo quello ovale, di piccole dimensioni, che si può vedere presso gli eredi Bianca e l'altro, il più noto fra tutti, in cui la moglie appare seduta su una sedia rivestita di damasco giallo in una posa quanto mai naturale. Forte colorista egli riesce a fondere in quest'ultimo ritratto, espressione di un artista ormai maturo, delle tinte difficili, scherzando con quegli ostacoli che la tavolozza restia presenta sempre al più esperto pittore. Qui gioca con il giallo vivo della poltrona, che se mal dominato avrebbe portato sulla tela una nota stridente, riuscendo a dare al quadro un colore libero alfine dalle ombre e una gaiezza che è di amore. Ombre, luce e colore si armonizzano perfettamente facendo sentire il caldo fremito del corpo e lasciando sprigionare un giocoso senso della vita. da A. D'Antoni : L'ambiente letterario-artistico dell'Ottocento Catanese ed il pittore Antonino Gandolfo. Tesi di laurea - 1967