Anno 1861
364. AD ANTONINO GANDOLFO, Catania.
Bologna, 24 novembre 1861
Caro e pregiatissimo Sig. Gandolfo,
Grazie della buona memoria ch’Ella serba di me e della gentilezza usata nel pronto scrivermi. Godo che Ella stia bene del corpo, e che pensi a sempre più mettere l’ingegno nella bellissima arte, per cui natura Le ha già dato in così giovine età tanto amore e tanta prontezza di concepimento e di mano. Ella, sempre più studiando nei grandi esemplari, coglierà il pregio dell’arte, e aggiungerà onore all’Italia e alla più bella e classica isola. Se Ella alla stagion nuova va a Firenze per ragion di studio e vi si trattiene, facilmente avrò il piacere di rivederla nella prossima estate: piacere che io affretto col pensiero ansiosamente. Intanto la si ricordi di me; e dove io possa servirla, se ne giovi pure. Mi creda con veracità di stima e d’affetto suo amico e servo affettuosissimo
Giosuè Carducci
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Da: "Lettere", vol II, pag. 353. Edizione Nazionale delle Opere di G. Carducci, Bologna 1939. |