Da: L' Accademia Gioenia: 180 anni di cultura scientifica (1824-2004)
a cura di M. Alberghina, Giuseppe Maimone Editore, Catania 2005


Abbiamo riportato qui sotto le schede redatte dalla Dott.ssa LuisaPaladino che riguardano Giuseppe Gandolfo e che fanno parte di un lungo articolo riguardante più ampiamente numerosi ritratti accademici presenti in collezioni pubbliche palermitane e catanesi.

Estratto dal capitolo:

I Ritratti degli accademici nelle collezioni pubbliche
   Luisa Paladino

pag. 67 - 77

 

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I ritratti della Biblioteca comunale di Palermo

1. Giuseppe Gandolfo (Catania 1792-1855), Ritratto di Giuseppe Gioeni;

Olio su tela, cm 54 x 42;

Palermo Biblioteca Comunale - Galleria dei ritratti (inv. n. 77);

provenienza: collezione A. Gallo.

 

Il ritratto ovale del naturalista Giuseppe Gioeni dei Duchi d'Angio (Catania 1747-1822), qui reso di profilo, di tradizione classica influenzata dalla medaglistica, presenta il personaggio a mezzo busto, su fondo unito, entro cornice dipinta. Appartenente al "Famedio dei Siciliani illustri", il dipinto è ricordato da G. Raymondo Granata (1863, pp. 94-95) nella quarta stanza del "gabinetto scientifico - artistico" di Gallo che vi appose il seguente distico: "Il vesevo illustrò, vanto più degno / avria, se all'Etna rivolge l'ingegno".

Tradizionalmente attribuito a Giuseppe Gandolfo (Accascina, 1939, rist. 1982, p. 132; Sarullo 1993, p. 222), secondo 1'originaria indicazione contenuta nell'elenco dei quadri della collezione dell'erudito palermitano (ora in Gallo, 2002, cit., p. 79), il ritratto, non privo di una certa rigidità accademica, forse tratto da una stampa, databile al rientro del pittore da Firenze nel 1822, appartiene a quel genere di ritrattistica eseguita su commissione per finalità commemorative, caratterizzata da intenti celebrativi e didascalici. Precede, a nostro avviso, in ordine di tempo, un altro ritratto di Giuseppe Gioeni (scheda 11), riferibile al pittore catanese, appartenente al nucleo originario delle collezioni dell'università risalente al 1858, di una pittura levigatissirna e accademica, recentemente restaurato, che si avvicina per fattura e impostazione al ritratto di V. Bellini di Giuseppe Gandolfo, della medesima collezione universitaria catanese, e databile come quest'ultimo, entro il quarto decennio del secolo.

 

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2. Giuseppe Gandolfo (Catania 1792-1855). Ritratto di Salvatore Scuderi;

Olio su tela, cm 54 x 42;

iscrizione in alto a destra "Salvatore Scuderi / Catanese. / G. Gandolfo p. 1846";

Palermo, Biblioteca Comunale - Galleria dei ritratti (inv. n. 99);

provenienza: collezione A. Gallo; inedito.

 

Il ritratto, in pessime condizioni, raffigura a mezzo busto, in posa frontale, l'economista e agronomo Salvatore Scuderi (Viagrande 1781 - Catania 1840), professore di Economia. Commercio ed Agricoltura all'università di Catania. socio fondatore dell'Accademia Gioenia.

G. Raymondo Granata (cit., p. 99) lo menziona tra quelli collocati nella quarta stanza del "gabinetto scientifico- artistico" del Gallo, accanto a quello del medico Rosario Scuderi (Viagrande  1767-1806) firmato da G. Patania e contrassegnato dal distico "De l'arte salutar, sostegno e gloria / le dottrine  insegno, scrisse l'istoria", omonimo del più noto Rosario Scuderi (Bonaccorsi da Viagrande (1762-1838) avvocato socio fondatore dell'Accademia come  il cugino Salvatore, raffinato collezionista d'arte, ritratto da O. Sozzi Don Rosario Scuderi, che osserva un vaso etrusco, 1816) e da Patania (Cavalier Scuderi mezza figura  col flauto in mano, 1832).

Il dipinto in esame, firmato e datato 1846, che si identifica con il ritratto del sig. Salvatore Scuderi da Gallo in Palermo" della "terza epoca dell’Elenco delle opere di Giuseppe Gandolfo scritto da lui stesso, in appendice alla biografia dedicatagli da S. Brancaleone (1856, p.47), appartiene alla fase matura della produzione Gandolfiana, specializzata in ritratti dell’aristocrazia e dell'alta borghesia catanese, caratterizzata da una rappresentazione sempre più attenta alla resa realistica nonostante la sua formazione accademica.

Un altro ritratto di Salvatore Scuderi, di autore anonimo (scheda 17), si trova a Catania, a Villa Cerami, sede della Facoltà di Giurisprudenza, proveniente dall'Aula Magna delPalazzo Centrale dell'Università.

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I ritratti dell'Università degli Studi di Catania


11. An
onimo sec. XIX, Ritratto di Giuseppe Gioeni

Olio su tela, cm 89 x 66;

Catania, università degli Studi, Palazzo centrale;

provenienza: università, Aula Magna del Palazzo centrale;

iscrizione nel recto: EQVITI JOSEPHO JOENIO. REG.IS AVLICO. HIST.NAT IN. SICULO ATHENAEO PRAECEPT. ETNAE VE/SEVIO: SCRUTA'I'ORl DILIGENTISS. PINACOTHECAE RERV NATVRA-LIV SICVLARV EX TRV/TTORI. DOCTISSIMORV VIRORV FAMILIARISS. ACADEMIARVMQ: SOCIO. AB HISQ PRO SICV/LO PLINIO HABITO. CATANAE ORTO EX TINCTO DEFLETO ANNO MDCCCXXIII. AETATIS SVAE 74.

 


particolare

Il ritratto (riprodotto nella copertina di questo volume) raffigura il naturalista Giuseppe Gioeni dei Duchi d'Angiò (Catania 1747-1822), cui e intitolata l'Accademia di Scienze Naturali fondata a Catania due anni dopo la sua morte, (in questo volume, Alberghina, p. 25) di aspetto giovanile, in piedi, la posa rigida di tre quarti, lo sguardo fisso rivolto a sinistra, la penna d'oca in una mano mentre con l'altra trattiene un libro sul leggio, sullo sfondo di una tenda che funge da quinta aperta su una veduta di Catania con l'Etna fumante in lontananza, a signi-ficare i suoi interessi per le lettere e per il vulcano. Di impostazione neo-classicamente accademica, il pittore indulge sui particolari decorativi dell'abito di straordinaria finezza esecutiva. descrivendo minuziosamente il merletto dei polsi e dello jabot e la ricca passamaneria; il dipinto, assimilabile per caratteri stilistici al ritratto di V. Bellini, pure delle collezioni dell'università, documenta, a nostro avviso, la produzione di ritrattista di Giuseppe Gandolfo al suo rientro a Catania dopo il tirocinio a Firenze nel 1822, per una committenza aristocratica e alto borghese.  Un altro ritratto di Giuseppe Gioeni, dipinto da Giuseppe Gandolfo, si trova nella Biblioteca Comunale di Palermo proveniente dalla collezione di Agostino Gallo (scheda 1).

Bibl.: Mandalari, 1900, p. 285; De Fiore, 1934, fig. p. 79.

 

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12. Giuseppe Gandolfo (Catania 1792-1855) (attr.), Ritratto di Lorenzo Maddem

Olio su tela, cm 103 x 82;

iscrizione al centro in basso "Lorenzo Maddem";

Catania, Università degli Studi. Cittadella, Dipartimento di Fisica e Astronomia;

provenienza: Aula Magna del Palazzo centrale dell'università;

inedito.

 

Il ritratto che qui si pubblica (p. 66 del presente volume), tradizionalmente attribuito a G. Gandolfo (Accascina, 1939, rist. 1982, p. 131; L. Gandolfo, 1931, p. 23), non firmato, raffigura Lorenzo Maddem (Acireale 1801 - Catania 1891), professore di Fisica nell'universita di Catania nel 1829 e di Meccanica razionale dal 1862, preside della facoltà di Scienze e Ispettore di ponti e strade per le tre province di Catania, Messina e Siracusa. Socio corrispondente dell'Accademia dal 1824, fu attivo dal 1843 e segretario della Sezione di Scienze naturali dal 1879 al 1881.

L'opera, che presenta un'attenzione naturalistica tipica di una sensibilità pre-romantica, per certi versi affine al ritratto di Francesco Ferrara, di anonimo, delle collezioni dell'Università di Catania, che si impone per l'attenta individuazione fisionomica, e in questa sede attribuito al Gandolfo (scheda seguente), si identifica con il ritratto del sig. Lorenzo Maddem della "Terza epoca" dell'Elenco ... di G. Gandolfo scritto da lui stesso in appendice alla biografia di S. Brancaleone (1856, p. 47).

In questo raro esempio, nella produzione gandolfiana, di ritratto ambientato all'aperto, databile agli anni cinquanta, il matematico e raffigurato in posa foscoliana, seduto al riparo di un costone, scuro fondale contro cui si staglia la figura, in atteggiamento pensoso con il libro aperto e capovolto sulla gamba a cavalcioni, vestito di un insolito trench chiaro, stretto in vita da una cintura, con alla destra accucciato il fido cane da caccia e alla sinistra uno strumento topografico in custodia lignea, sullo sfondo di un paesaggio, con tempietto classicheggiante in cima a uno sperone roccioso e, in lontananza, un ponte in fondo valle.

 

 


13. Anonimo sec. XIX, Ritratto di Francesco Ferrara

Olio su tela, cm 79,5 x 64;

in alto a destra "Francesco Ferrara / 1767-1850";

Catania, università degli Studi, Dipartimento di Fisica e Astronomia;

provenienza: Aula Magna del Palazzo centrale dell'università.

 

Il ritratto (p. 16 del presente volume) raffigura l'abate Francesco Ferrara (Trecastagni 1767 - Catania 1850), erudito di vasta cultura, professore di lingua e letteratura greca e di archeologia, eletto nel 1803 lettore di Fisica generale all'università, insegnante per diciassette anni di Storia naturale all'università di Palermo, grande collezionista di medaglie, monete, iscrizioni, lucerne e sculture, gli fu affidato in custodia il medagliere dell'università, che nel 1842 confluì nel Gabinetto di Archeologia. E ritratto in primo piano, seduto, in veste da camera azzurra con i risvolti bianchi, appena distolto dalla lettura, sullo sfondo di una parete scura che si apre nell'angolo a sinistra su una veduta dell'Etna innevato e fumante.

Il quadro, citato da E. Reina (cit., p. 26) nella prolusione all'anno scola-stico 1859-'60 che sanciva la "solenne inaugurazione della esposizione dei ritratti degli illustri trapassati professori dello stesso ateneo nella cui grande Aula la deputazione li ha fatto collocare", ancora in situ nel 1900, come riportato nell'"Elenco dei Ritratti che si trovano esposti nell'Aula Magna" dell'università (Mandalari, cit, p. 286) può assimilarsi per affinità stilistiche, come gia evidenziato da Librando, al ritratto di Lorenzo Maddem di ignoto, che qui abbiamo identificato con quello di stesso soggetto di Giuseppe Gandolfo (scheda 12).

 

Bibl.: Reina, 1801, p. 26; Mandatari, 1900, p. 286; Portale  università di Catania, scheda: compilatore V. Librando, 1998.

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17. Anonimo sec. XIX,  Ritratto di Salvatore Scuderi

Olio su tela, cm 63 x 54;

Catania, Università degli Studi. Villa Cerami;

provenienza: Aula Magna del Palazzo centrale dell'università (p. 28 del presente volume);

 

 

Un altro ritratto di Salvatore Scuderi (1781-1840), dipinto da Giuseppe Gandolfo, si trova nella Biblioteca Comunale di Palermo proveniente dalla collezione di Agostino Gallo (scheda n. 2). L'impostazione ed il taglio compositivo dei due ritratti sono identici, a mezzo busto su fondo monocromatico, anche se più ravvicinata l'inquadratura del ritratto palermitano , che presenta una più accentuata espressività e caratterizzazione fisionomica rispetto a quello, non privo di durezze accademiche, dell'ateneo catanese, che riteniamo essere una replica.

Bibl.: Reina, 1861, p.30; Mandalari, 1900, p. 287

 

 

 

VITA GALLERIA