Da: L' Accademia Gioenia: 180 anni di cultura scientifica (1824-2004)
a cura di M. Alberghina, Giuseppe Maimone Editore, Catania 2005


Abbiamo riportato qui sotto le schede redatte dalla Dott.ssa LuisaPaladino che riguardano Antonino Gandolfo e che fanno parte di un lungo articolo riguardante più ampiamente numerosi ritratti accademici presenti in collezioni pubbliche palermitane e catanesi.

Estratto dal capitolo:

I Ritratti degli accademici nelle collezioni pubbliche
   Luisa Paladino

pag. 67 - 77

 

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I ritratti dell'Unversità degli Studi di Catania

22. Antonino Gandolfo (Catania 1841-1910). Ritratto di Giuseppe Zurria Olio su tavola, cm 62 x 48,5;

firmato in basso a destra "A. Gandolfo;

Catania, università degli Studi, rettorato;

provenienza: Aula Magna del Palazzo Centrale dell'Università.

 

Ritrae Giuseppe Zurria (1810-1896) (p . 181 del presente volume), ordinario di Calcolo differenziale e integrale nell’università di Catania, dove tenne lezioni di astronomia dal 1842 al 1844,  rettore dal 1862 al 1869 e dal 1880 al 1887; socio dell'Accademia dal 1836, presidente dal 1889 al 1896, fu propugnatore di idee liberali   1837 al ’60.

Il ritratto a mezzo busto, su fondo scuro, in posa di tre quarti, colloca nell'ambito della tradizione ritrattistica ottocentesca, che fu cara allo zio Giuseppe Gandolfo, ma qui ravvivata dalla cifra verista e dai contrasti chiaroscurali assimilati dalla pittura di Antonio Mancini, e che interessò il secondo periodo dell'attività di Antonino Gandolfo, dopo la produzione di soggetti di interesse sociale influenzati dalla letteratura verghiana.

La traduzione litografica (1902) di questo ritratto  pubblicata in Alberghina. 1999, p. 83.

Bibl.: Mandalari, 1900, p. 286: Portale dell’università degli Studi, scheda: compilatore G. Flaccavento, 1998

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I ritratti nell’Azienda Ospedaliera Vittorio Emanuele e nelle Biblioteche Riunite Civica e A. Ursino Recupero di Catania

26. Antonino Gandolfo (Catania 1841-1910), Ritratto di Salvatore Tomaselli.

Olio su tela, cm 68 x 50;

firmato e datato in basso a destra "A. Gandolfo 1902";

Catania, Ospedale Vittorio Emanuele, Dipartimento di Medicina Interna e Patologie sistemiche.

Raffigura Salvatore Tomaselli (Nicolosi 1832 - Catania 1906) (p. 145 del presente volume), ordinario di Clinica medica nell'università di Catania nella cattedra che fu di Mario Gemmellaro, quando l'Istituto fu trasferito dall'Ospedale S. Marco all'Ospedale Vittorio Emanuele; preside della Facolta nei bienni 1877-79 e 1888-90, fu rettore dal 1891 al 1895; collaboratore dell'Accademia Gioenia dal 1857, Direttore dal 1887, Vice Presidente dal 1889 al 1894 (Bollettino..., 1962, pp.188).

Il dipinto, di proprietà dell'università, esposto nella Mostra Retrospettiva della pittura catanese del 1939 (Maganuco, 1939, p. 26), nel restaurato Castello Ursino, e nella Mostra Medici e Medicina a Catania. Dal Quattrocento ai primi del Novecento (2001) e uno tra i più noti della prolifica attività di ritrattista di Antonino Gandolfo, pittore che da una iniziale formazione accademica presso lo zio Giuseppe e nel 1860 a Firenze nello studio di Stefano Ussi, con qualche contatto con l'ambiente macchiaiolo, approda, al suo rientro a Catania, amico di Mario Rapisardi e di Giovanni Martoglio, a un verismo di interesse sociale con intonazioni patetiche (1 Proletari, La prostituta, L'Usuraia, L'Espulsa, Musica Forzata), non distante dagli esiti di Teofilo Patini e suggestionato dai romanzi di Victor Hugo e di Eugene Sue, oltre che dalla narrativa di G. Verga.

Nei ritratti, genere che trattò nel secondo periodo, dopo la prima fase sociale, si avvicina alla lezione di Antonio Mancini "di un verismo immediato con forti contrasti chiaroscurali" (Damigella, 2001, p.193), come in questo di S. Tomaselli, eseguito su commissione, a mezza figura, in posa di tre quarti, investito da una fonte luminosa sullo sfondo di una tenda verde, che ne accentua l'intensa carica espressiva.

 

Bibl.: Guardione, 1914, pp. 20-21: Sa-rullo, 1993, p. 221; Portale dell'università degli Sudi, scheda: compilatore G. Flaccavento, 2000.

 

 

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