All'albergo dei Poveri in Corso Calatafimi, 127 - Palermo, fino al 27 giugno 2004 (Orari: ogni giorno da martedì a domenica, dalle 10 alle 20) sono state esposte alcune opere del Museo Civico di Castello Ursino di Catania che non erano mai state mostrate al pubblico. Tra queste il ritratto della cognata eseguito da Giuseppe Gandolfo nel 1823.

 

 

Luisa Paladino. 
Le collezioni del Museo Civico 
di Castello Ursino. 
Schede di Roberta Carchiolo e 
Luisa Paladino, p. 197

 

Il ritratto [...], di straordinaria finezza esecutiva nella cura dei particolari come nella resa delle tonalità smaltate dei colori, che caratterizza la produzione  di ritratti muliebri impostati secondo i moduli del neoclassicismo accademico, in cui Giuseppe Gandolfo fissa "il tipo della donna aristocratica catanese dell'epoca" (E. Maganuco, Rivista del Comune n. 6, 1933, pag 280), raffigura in primo piano, di tre quarti, la cognata del pittore, sullo sfondo di un paesaggio d'invenzione, una Catania idealizzata dominata dal profilo dell'Etna fumante.
Proveniente dalla donazione di Giovanni Bianca Gandolfo del 1934 ca - che comprende Ritratto della nipote Clementina, Autoritratto in vestito da contadino e Autoritratto - il dipinto, realizzato al rientro dai soggiorni di studio compiuti a Roma nel 1819 presso Giuseppe Errante e, dal 1820 al '22, presso Pietro Benvenuti a Firenze dove, protetto dal ministro Alessandro Opizzone, lavorò per la corte del Granduca di Toscana, rivela appieno le doti di raffinato ritrattista, educato secondo i precetti neoclassici alla copia dei capolavori di Raffaello, del Correggio e di Tiziano.
 


 Luisa Paladino

da: Luisa Paladino. Le collezioni del Museo Civico 
di Castello Ursino. Schede di Roberta Carchiolo e 
Luisa Paladino, p. 197. 
in: Catania, la città , la provincia, 
le culture, vol. I, Catania Edizione Dafni 2005.