Ella mi onora di
troppo, Signor Gandolfo pregiatissimo,
col volere dei miei caratteri. Prova a far voglio, ed
ecco che le scrivo, pregandola di non giudicare di me
dall’andare della mia penna. Io non ho mai vergato
bene la carta, ed il mio è piuttosto scarabocchiare che
scrivere; peggio poi adesso che sono vecchio entrando
appunto oggi nel mio 67° anno della mia età. Se il
carattere fosse come i caratteri, come pretende
un certo motto moderno, starei fresco.
La prego di salutare
da mia parte il Sig. Nico-
lini, e ringraziarlo dell’onorato concetto che ha
di me. Godo sommamente di essere lodato da chi
tanto merita di essere e chi lo merita quanto il
Sig. Nicolini ? Certo pochi o nessuno.
Stia sano, Signor
Gandolfo cortese, e segua in
attendere agli studi nella bella e dotta Firenze.
Parigi 6 novembre 1833
Place St. Sulpice n.8
Carlo Botta
P.S. Se le accada di
vedere il Sig. Cavaliere Aivoldi, la prego di salutarlo da mia parte.
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