Lascito del dottor Francesco Belfiore al Museo Civico del Castello Ursino

 

 

 

LA SICILIA, 9 agosto 2013, pag 37

Si ringrazia Mario Gandolfo Affronto per la segnalazione

 

Consegnate nel Castello Ursino 19 opere di Antonino Gandolfo

Categoria: Ufficio Stampa

Consegnate nel Castello Ursino 19 opere di Antonino Gandolfo

Sono state lasciate in eredità al Comune di Catania dal dott. Francesco Belfiore, collezionista e discendente del pittore, scomparso il 20 febbraio scorso. Andranno ad arricchire il Museo civico.

Sono state consegnate nel Castello Ursino di Catania le 19, preziose, opere di Antonino Gandolfo lasciate in eredità al Comune di Catania dal dott. Francesco Belfiore, collezionista d’arte e discendente di Gandolfo per parte di madre, scomparso il 20 febbraio scorso. Antonino Gandolfo, nato a Catania nel 1841 e morto nel 1910, fu un importante pittore verista, contemporaneo di Giuseppe Sciuti.

Le tele sono state consegnate all’assessore ai Saperi e alla Bellezza condivisa Orazio Licandro dopo che stamattina, nel corso di una riunione di Giunta, era stato formalizzata, con una apposita deliberazione, l’accettazione del lascito. La collezione troverà posto all’interno del Castello Ursino e andrà a impreziosire il Museo civico catanese che possedeva già due ritratti realizzati da Gandolfo.

Alcune delle tele del pittore furono esposte in una mostra svoltasi nelle Ciminiere di Catania tra il 2006 e il 2007 e curata da Luisa Paladino. Quest’ultima, che è anche la responsabile dei Beni storici, artistici e iconografici della Soprintendenza di Catania, era poi stata nominata dal dott. Belfiore sua esecutrice testamentaria.

Nella foto Orazio Licandro e Luisa Paladino con la tela dal titolo “Musica forzata”.

http://www.comune.catania.it/informazioni/cstampa/default.aspx?cs=32535

Le 19 opere donate (manca la riproduzione di un disegno a matita)

Musica Forzata, olio su tela 140x80 cm, 1882 Il compenso, olio su tela 84x51 cm, 1880-85 L'ultimo soldo, olio su tela 85x65 cm, 1880-85 Ritratto di Rosario Liardo, olio su tela, 1882 ca Ritratto di Maria in controluce, olio su tela, 1890-95 ca
Ritratto di fanciulla (detto "La Siciliana"), olio su tela Ritratto di Giovanni Grancagnolo, olio su tela Ritratto di Signorina, olio su tela Ritratto di Gentiluomo, olio su tela Maria al pianoforte, bozzetto, olio su cartone
Vecchio, bozzetto, olio su carta Ritratto di ragazza, olio su tela Ritratto del figlio Luigi bambino, olio su cartone telato Ritratto di Signora, olio su carta Bozzetto per un ritratto di Giovanna Mangione, la prima moglie
   
  La tentazione, bozzetto, olio su carta Maria nuda, bozzetto, olio su carta Maria nuda, bozzetto, olio su carta  

 

 

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Cultura: trovati i fondi per restaurare il Castello Ursino di Catania

 
Cultura: trovati i fondi per restaurare il Castello Ursino di Catania

Orazio Licandro ieri non riusciva a nascondere la soddisfazione. Era andato alla ricerca del progetto perduto e ha trovato sia il progetto che i soldi per realizzarlo.
Il progetto – hanno spiegato durante una conferenza stampa al Castello Ursino il sindaco Enzo Bianco e l’assessore ai Saperi del Comune di Catania – è quello per il restauro dell’antico maniero federiciano che ne consentirà la messa in sicurezza e anche l’apertura della parte superiore.
Una “vicenda kafkiana” l’ha definita Bianco quella dell’opera avviata nel 2005, i cui lavori si sono poi bloccati e per la quale nel 2011 era stato chiesto un finanziamento all’assessorato regionale alle Infrastrutture di cui “si era persa traccia” per quelle che Licandro ha chiamato “ragioni burocraticamente imperscrutabili”.
L’assessore nei giorni scorsi è andato a Palermo e alla fine il progetto è saltato fuori: c’erano alcune cose che non andavano sul piano tecnico, sono state modificate e il finanziamento è stato trovato. Poco meno di sei milioni di euro di fondi comunitari che consentiranno di bandire la gara entro dicembre o al massimo qualche mese dopo.
L’obiettivo – ha spiegato l’assessore – è di far diventare il Castello Ursino “il luogo principe dell’offerta culturale della città e non solo” in una sorta di “dorsale culturale in senso fisico dei luoghi in cui si offre e si produce cultura”, dal Monastero dei Benedettini al Teatro antico, sul modello di Avignone, “piccola città – ha ricordato – con una grande storia”.
All’interno del Castello saranno allestiti i servizi che si trovano normalmente nelle città d’arte all’interno degli edifici storici e ci saranno anche una libreria e una caffetteria.
Durante la conferenza stampa, sono state esposte tre delle 19 opere di Antonino Gandolfo, pittore con stretti legami con la cultura italiana dell’Ottocento, recentemente donate al Comune da un erede per lascito testamentario.

Nelle immagini si osservano "Musica Forzata" e, sullo sfondo, il ritratto di Luigi, primo figlio di Antonino Gandolfo

 

 

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Catania

Beni culturali: sbloccato progetto per il restauro del Castello Ursino

 

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Un progetto per una completa fruizione del Castello Ursino che era stato dimenticato e, grazie alla riunione comune delle giunte della Regione Siciliana e del Comune svoltasi il 3 luglio scorso a Catania, è stato recuperato. Ne hanno parlato durante un incontro con i giornalisti nel maniero federiciano il sindaco di Catania Enzo Bianco e l’assessore ai Saperi e alla Bellezza condivisa Orazio Licandro, spiegando che grazie ai fondi recuperati – per circa 6 milioni di euro - il progetto potrebbe andare in gara già entro il 31 di dicembre del 2013 se si individua la misura in cui inserirlo. Altrimenti slitterà di alcuni mesi.

“Ritengo che sia di grande importanza – ha spiegato Bianco – aver recuperato questo progetto, che giaceva dimenticato dalla burocrazia e che invece riveste una notevole importanza per la nostra città. L’assessore Licandro ha lavorato di concerto con l’assessore regionale alle Infrastrutture Nino Bartolotta per recuperare i fondi e valutare il progetto, che prevede di mettere in completa sicurezza l’intera struttura con la realizzazione di una scala esterna per l’accesso al secondo piano e di realizzare una serie di servizi anche per il turismo”.

Il progetto, presentato per la prima volta nel 2007, ha subito una serie di modifica e dal 2011 non se ne sapeva più nulla.

“Quando sarà recuperato – ha spiegato Licandro – il Castello Ursino diverrà il luogo principe dell’offerta e della produzione culturale di Catania. Pensiamo a un percorso che parte idealmente dal monastero dei Benedettini e passa per il Teatro antico per raggiungere proprio il maniero federiciano, costituendo anche sotto il profilo urbanistico una sorta di ‘dorsale della cultura’ che sia sede permanente per spettacoli e manifestazioni culturali sul modello di Avignone che possano dare supporto al turismo. E, con questo spirito, nel castello nasceranno un book shop e una caffetteria”.

Nel corso dell’incontro sono state inoltre presentate tre opere di Antonino Gandolfo parte di un lotto di 19 recentemente donato da un discendente del pittore alla città di Catania, e una tela di Giuseppe Sciuti, “L’ingresso a Sassari di Giovan Maria Angioy”, che fa parte delle otto opere restituite dalla Provincia regionale etnea al Museo civico proprio in questi giorni.

Le tele del Gandolfo, pittore verista contemporaneo di Sciuti che, come ha sottolineato Licandro “Ha proiettato Catania nella cultura dell’Ottocento”, sono “Il compenso”, “La musica forzata” - una delle più note – e il ritratto del figlio Luigi. Quest’ultimo dipinto andrà ad arricchire la collezione di ritratti attualmente in esposizione nel secondo piano del Castello.

foto castello2

Nell'immagine: Il Compenso, Musica Forzata e il ritratto di Luigi Gandolfo, figlio di Antonino